Settembre è da sempre il mese dei buoni propositi. Si rientra in azienda con nuovi obiettivi, una visione più lucida e, almeno si spera, qualche energia in più. 

E allora perché non sfruttare questo momento per iniziare a ripensare il welfare aziendale con una logica davvero strategica?

Se pensi che il welfare sia solo una voce accessoria o un costo a fine anno, è il momento di cambiare punto di vista.
Oggi, il
welfare è una leva concreta di crescita, fidelizzazione, coesione interna e impatto sul territorio.

 


Il welfare torna al centro del dibattito economico:

Un segnale incoraggiante: il Governo italiano sta valutando nuove misure per potenziare il welfare aziendale nei contratti collettivi.
Si tratta di un’indicazione chiara.

Il welfare non è più un semplice benefit accessorio, ma una leva strutturale per affrontare la crisi del potere d’acquisto, la stagnazione salariale e i nuovi bisogni sociali.

Ne parla anche l’ANSA in un approfondimento del 6 settembre, che sottolinea l’intenzione del Ministero del Lavoro di introdurre aiuti stabili sul welfare aziendale e maggiori incentivi per le imprese. 

Ernesto De Petra, fondatore di Farwel, lo dice da anni:

“Quando un imprenditore sceglie il welfare, non sta regalando qualcosa. Sta costruendo un’azienda solida, umana, sostenibile. Sta investendo in un’idea di futuro.”

 


Un contesto economico che richiede risposte nuove:

Non servono altri dati per capire che la recessione sta colpendo duramente le famiglie. I rincari, la precarietà, le incertezze fiscali rendono più difficile arrivare a fine mese. In questo scenario, il welfare aziendale personalizzato può fare davvero la differenza.

E può farla sia per i dipendenti, sia per l’impresa:

  • Aumenta la fidelizzazione e l’engagement

  • Riduce il turnover e i costi nascosti della demotivazione

  • Offre vantaggi fiscali concreti

È uno strumento etico per investire l’utile in modo intelligente.

 


Il metodo Farwel: personalizzazione vera, concreta.

Alcune aziende si affidano a grandi portali o banche per attivare i piani welfare. Il risultato? Buoni spesa, buoni carburante, magari qualche voucher. 

Ma dov’è la personalizzazione? Dov’è l’ascolto?

Farwel parte da un approccio opposto. Il nostro metodo prevede:

  1. Analisi del budget e degli obiettivi aziendali.

  2. Questionari ai dipendenti per capire davvero di cosa hanno bisogno.

  3. Progettazione del piano welfare con servizi locali, reali, utili.

  4. Accompagnamento continuo con supporto operativo e misurazione dei risultati.

“Una volta un’imprenditrice mi disse: ‘Ma i miei dipendenti vogliono solo il buono benzina!’. Io le ho risposto: Forse perché è l’unica opzione che hanno ricevuto fino a oggi!’”

Ernesto De Petra

 


Focus: il welfare sanitario come asset strategico:

Tra le opzioni più richieste e molto utili, il welfare sanitario personalizzato risponde a esigenze concrete delle famiglie. Con un piano calibrato, l’azienda può offrire ai suoi dipendenti servizi come:

  • check-up annuali
  • supporto psicologico
  • fisioterapia
  • percorsi di prevenzione.

Questi servizi migliorano la salute delle persone, alleggeriscono i carichi familiari, evitano assenze prolungate e rafforzano la relazione con l’azienda.


Un welfare che genera valore anche fuori dall’azienda:

Il welfare personalizzato non ha un impatto solo interno. Scegliendo fornitori locali, studi professionali, associazioni del territorio, l’impresa diventa un motore per l’economia di prossimità.

Per questo, Farwel lavora da anni per costruire una rete di partner convenzionati che non siano solo grandi gruppi o multinazionali, ma anche:

  • palestre del quartiere,

  • studi di psicologi e fisioterapisti della zona,

  • negozi indipendenti,

  • servizi educativi e culturali per famiglie.

Questo è il welfare come filiera corta e circolare. Un modello che sostiene le famiglie, ma anche la comunità.

 


Il welfare aziendale nella rendicontazione ESG:

E per restare in tema di comunità, hai capito anche tu che la sostenibilità non è più una scelta ma un requisito?

Le imprese sono sempre più chiamate a rendicontare il proprio impatto sociale e ambientale, secondo i criteri ESG (Environmental, Social, Governance).

Il welfare aziendale rientra nel pilastro “S” di Social e può diventare un asset fondamentale nella redazione del bilancio di sostenibilità, sia per le grandi aziende, sia per le PMI che vogliono farsi trovare pronte al cambiamento.

Con Farwel, puoi integrare il welfare nei tuoi strumenti ESG in modo semplice e strutturato, con:

  • misurazione dell’impatto sociale,

  • indicatori di benessere aziendale,

report chiari per i tuoi stakeholder.

 


Pianifica ora il tuo 2026: non aspettare la fine dell’anno.

Settembre è il mese perfetto per iniziare a costruire un piano welfare solido per il 2026. Eviti la corsa dell’ultimo minuto, puoi modulare il budget, ragionare per obiettivi, creare una proposta credibile, sostenibile e d’impatto.

Ricorda: il welfare aziendale non è una spesa. È un investimento che torna indietro in produttività, benessere, stabilità.

Entra nelle nostre faq sul welfare aziendale personalizzato per capire meglio come funziona e come pianificarlo. 

Ernesto De Petra e il nostro team sono a tua disposizione per approfondire e scegliere la strategia migliore.


Contatti:

Se desideri approfondire l’argomento, puoi contattarci compilando direttamente il form, oppure, tramite i seguenti riferimenti:

  • telefono cellulare 327.3513333
  • telefono fisso 030.5280092
  • mail info@farwel.it

La nostra sede è in Via Codignole, 21/D a Brescia.