Cosa si intende per parità di genere nel contesto lavorativo?

La certificazione della parità di genere è quello strumento in grado di «attestare le politiche e le misure per ridurre il divario di genere in relazione alle opportunità di crescita in azienda, alla parità salariale a parità di mansioni, alle politiche di gestione delle differenze di genere e alla tutela della maternità».

Questo implica dimostrare di avere nelle aziende:

  1. Parità nelle opportunità di carriera: Tutti i dipendenti, indipendentemente dal genere, dovrebbero avere accesso alle stesse opportunità di avanzamento di carriera, formazione e sviluppo professionale.
  2. Retribuzione equa: Garantire che uomini e donne che svolgono lo stesso lavoro o lavoro di valore equivalente vengano pagati in modo equo e che non ci siano disparità salariali basate sul genere.
  3. Cultura aziendale inclusiva: Creare un ambiente di lavoro che promuova l’uguaglianza di genere, respingendo stereotipi e comportamenti discriminatori.
  4. Equilibrio tra vita lavorativa e privata: Fornire politiche e programmi che agevolino un equilibrio tra vita lavorativa e privata per uomini e donne, come orari flessibili, telelavoro e servizi di assistenza all’infanzia.
  5. Rappresentanza equa: Promuovere la presenza di uomini e donne a tutti i livelli decisionali all’interno dell’azienda, incluse posizioni di leadership.

Con questo procedimento portiamo le aziende a fare un piccolo ma importante passo verso il GOL 5 “Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze”, dell’agenda ONU 2030 e di conseguenza un passo verso la sostenibilità.

Infatti la promozione della parità di genere non solo è giusta dal punto di vista etico, ma numerosi studi indicano che le aziende con una maggiore diversità di genere beneficiano di una maggiore innovazione, soddisfazione dei dipendenti e performance finanziaria.

 


Come si può certificare?

La Norma di Riferimento UNI PdR 125, pubblicata il 16 marzo 2022, stabilisce i requisiti necessari per ottenere la Certificazione di Parità di Genere, richiesta dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), in particolare nell’ambito della missione M5: Inclusione e Coesione.Un’azienda che su base volontaria definisce, implementa e applica efficacemente un sistema di gestione basato su tale norma può richiederne la certificazione ad Enti specifici qualificati.

 


Quali sono i vantaggi per le aziende?

La Certificazione del sistema di gestione della Parità di Genere offre alle organizzazioni l’opportunità di accedere a SGRAVI FISCALI e premialità per la partecipazione a bandi sia italiani che europei.

Ottenere una certificazione da un ente terzo in conformità con la norma UNI/PdR 125 consente alle organizzazioni di dimostrare il loro impegno nei confronti di questa tematica. Inoltre, tale certificazione permette di perfezionare e armonizzare gli indicatori per altri sistemi di gestione in materia di sostenibilità, come SA8000 o il Bilancio di sostenibilità.

 


Ci sono agevolazioni per sostenere l’azienda nella certificazione UNI PDR 125?

Anche quest’anno – i datori di lavoro del settore privato – possono godere di un ESONERO CONTRIBUTIVO. In quanto la PdR 125:2022 è una misura che rientra nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. Per sostenere le aziende in questo percorso, è stato istituito il Fondo per il sostegno della parità salariale di genere del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Il comma 2 dell’articolo 5 della legge n. 162/2021 stabilisce che l’esonero è determinato in misura non superiore all’1% e nel limite massimo di 50.000 euro annui riparametrato e applicato su base mensile.

È fruito in riduzione dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro e in relazione alle mensilità di validità della certificazione della parità di genere.

La soglia massima di esonero della contribuzione datoriale riferita al periodo di paga mensile è, pertanto, pari a 4.166,66 euro (€ 50.000,00/12).

Come si ottiene l’esonero?

Inoltrando, in via telematica, domanda all’INPS secondo i termini e le modalità indicate dall’Istituto medesimo.

Come fare?

Lo spiegano bene il decreto attuativo del Governo e la relativa circolare INPS.

Qui trovi il decreto:

https://www.lavoro.gov.it/documenti-e-norme/normative/Documents/2022/DI-del-20102022-Esonero-contributivo-aziende-private-parita-salariale-genere.pdf

E qui la circolare:

https://www.inps.it/content/inps-site/it/it/inps-comunica/atti/circolari-messaggi-e-normativa/dettaglio.circolari-e-messaggi.2022.12.circolare-numero-137-del-27-12-2022_14030.html

 


I bandi per la certificazione di parità di genere

La seconda notizia: non solo esoneri, arrivano anche i contributi. Nello specifico, il Dipartimento per le Pari Opportunità, ha appena pubblicato l’Avviso pubblico per la concessione di contributi alle micro, piccole e medie imprese con sede legale ed operativa in Italia per servizi di assistenza tecnica e accompagnamento in forma di voucher e per servizi di certificazione della Parità di Genere UNI/PdR 125:2022.

Sarà possibile presentare la dalle 10:00 del 6 dicembre 2023 alle 16:00 del 28 marzo 2024, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili.

Di seguito il link:
https://certificazioneparitadigenere.unioncamere.gov.it/

Anche Regione Lombardia ha aperto un bando:

https://www.bandi.regione.lombardia.it/procedimenti/new/bandi/bandi/istruzione-formazione-lavoro/lavoro-occupazione/verso-certificazione-parit-genere-RLW12022028323

Scadenza: 31/12/2024

 


Fonti e Riferimenti Normativi:

 


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